Tango della fretta

Dove hai messo le ore, mago
furbo e divertito, dove
nascondi il tempo che credevo
di avere davanti e ora corre
per azzurre colline
dietro alle mie spalle, o giù
nella valle verdebuia, tra i frutteti
ventosi della vita ?
che gioco di prestigio hai compiuto,
cosa è potuto accadere
con le ore, le stagioni,
le ere ?

Mago, angioletto o piumato uccello
della rapina, sempre ti sei ingegnato
con me a scambiare la notte
con la mattina, a chiamare il buio
dentro al mezzogiorno, e a togliere
molte ore di torno…

Ora ho pazienza o vado in fretta, è lo stesso,
io so che nessuno,
ti può fare fesso, e correre, vedi,
è come danzare,
non c’è ansia, mi piace l’aria nell’aria
respirare

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