Flaviano, amici, Dino, Michele

Flaviano, amici, Dino, Michele
e tanti a cui non son riuscito
ad essere fedele e ora
ritornate nelle notizie
di un delitto da manicomio criminale,
l'altro affogato per overdose
e taglio ai polsi o chissà cosa
nella vasca di una casa vuota-
ritornate, non abbiate
pietà del mio cuore
stabilitevi in questo novembre metropolitana,
nella folla che mi viaggia dentro
e parla parla tace
o d'improvviso
piange sommessamente.

Verso un cielo tirato, ormai
incolore, che attende venire come viene
di colpo, finalmente
la calma della sera
fumano le grandi ciminiere.

Così forse il treno occupato
in ogni ordine di posti e gente in piedi
va, sfuma via, è forse niente?
Ditelo voi di no, Michele
Flaviano e anche Dino, siatemi fedeli,
ripetete per amicizia dal vostro
riparo, suggerite
da dietro le quinte
che vi nascondono, nere.

       

 

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